sabato 17 giugno 2017

IL DIRITTO DI STUDIARE

SOGNI RUBATI  . 
Da bambina, il mio più grande sogno era quello di saper leggere e scrivere perché volevo fare la maestra oppure diventare una scrittrice. Studiare mi piaceva molto, ma non avevo avuto l'audacia di lottare per rivendicare il mio diritto di andare a scuola. Iniziai a mettere nero su bianco solo in tarda età.
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I miei scritti! Quante difficoltà ho incontrato nel realizzarli. Non crediate che sia stato facile. Li scrivevo e poi li cancellavo perché nel rileggerli mi apparivano come abbozzi confusi e indecifrabili. Ognuno di essi è un ricordo di quanta fatica mi sia costato imparare.
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Sembrava quasi che la fatalità costringesse la mia mente a esprimere i suoi giudizi e le sue affermazioni.Scrivevo come se la penna pesasse quanto una perforatrice elettrica, "vibrante" per l'incertezza e il tremito delle mie mani. Infine, quel poco che so l'ho appreso da sola, da autodidatta.
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Per questo non ho potuto assimilare bene né la coniugazione dei verbi, né la sintassi e l’ortografia. Quanto alla punteggiatura, ancora adesso non capisco dove vanno posti i punti, le virgole e gli altri segni per rendere migliori i pensieri che tento di esprimere  .
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Non conosco né storia né geografia. Di matematica non ne parliamo proprio! Eppure ho dovuto leggere e studiare nel grande libro della vita e assimilare  tutto a mie spese.
In questo libro le virgole e i punti non erano quei bei simboli tracciati dalla penna come espressioni di bella scrittura, ma piuttosto competizioni  quotidiane!
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Ho camminato tra le pagine di quel grande libro raccogliendo il male, ma da questo ho capito  cos’era il bene. Con insolenza  ho rubato a questa vita un po’ di  riconoscimento  per me stessa.
Oggi so che nella grande enciclopedia della vita è scalfita anche la mia storia, una storia compilata  giorno per giorno e, visto che la matematica non è il mio forte, non saprei proprio  con la fantasia  quanti siano i giorni di questa lotta vissuta.
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È vero che con un po’ d'impegno avrei appreso tutte le basi  che i libri di scuola possono dare. Ma a cosa mi sarebbero servite se la vita aveva per me prospetti  diversi?
Questi piani  ho cercato di realizzarli nei migliori dei modi. Se poi c'è stata un cambiamento  di direzione  un po’ sballata, non ha nessuna importanza : tanto solo io...
CONOSCO ME STESSA.
Lina Viglione 
 VOLEVO ANDARE A SCUOLA 
E' vero che io non ho avuto la possibilità di andare a scuola, ma come dice un saggio:L’esperienza dimostra che i più istruiti sono gli autodidatti o le persone che “si fanno da sé”.
Ci vuole molto più di una laurea per ritenersi istruiti. Può considerarsi tale chi ha appreso a ottenere ciò che vuole nella vita senza ledere i diritti altrui.
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 L’istruzione non è costituita dalle nozioni spicciole, ma dalle conoscenze pratiche applicate durevolmente. Si remunerano le persone non per quanto sanno, ma per ciò che fanno...
 CON QUELLO CHE SANNO .
 Lina Viglione. 


1 commento:

Tomaso ha detto...

Cara Lina, mi piace il titolo di questo post, viva la scuola, è la parola d'ordine per ognuno di noi.
Nella vita si potrebbe di che ogni giorno è scuola, noi impariamo continuamente fino al nostro ultimo respiro.
Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso